
Occhio al talento: Felicioli, dalle Marche alla 3
22 FEBBRAIO 2016 - 9:31 STEFANO MARAVIGLIA
Maglia numero 3 sulle spalle e già una lista di paragoni con la quale fare i conti, Felicioli ci ride su pensando solo al campo
Il Milan dei giovani, il Milan degli italiani, il Milan dei sogni di Silvio Berlusconi. Una rosa con uno zoccolo duro tutto made in Italy, magari cresciuto proprio in quel di Milanello. Un progetto tecnico, ma non solo. Il Diavolo ha vissuto le sue fortune contando su un nucleo di elementi, molti dei quali promossi dal Settore Giovanile. Ciò contribuì a trasmettere senso di appartenenza ai nuovi arrivati. Un ritorno al passato per guardare al futuro. Un progetto che parte da lontano e che piano piano sta portando i primi frutti. Un percorso parallelo a quello che vede protagonista, uno dei gioiellini della Primavera rossonera: Gian Filippo Felicioli. L’ex Folgore Castelraimondo (dove ha mosso i primi passi), A.S.D. Camerino Calcio (dov’è esploso definitivamente) e Fulgor Maceratese (dove ha militato negli ultimi mesi prima del grande salto), si è guadagnato la stima degli addetti ai lavori mettendo sul campo: sudore, abnegazione e serietà. Approdato nell’agosto 2011 nella Milano della moda e del calcio, il classe ’97 partito dalle Marche con tante aspettative, si sta imponendo in maniera decisa, anche alla corte di mister Brocchi. Non sono mancati i momenti di frustrazione e piccoli tormenti, nel percorso realizzato fin quì da Gian Filippo. Prima l’ansia e l’attesa per il compimento del 14esimo anno di età (utile per potersi trasferire definitivamente e disputare gare ufficiali), poi qualche panchina, qualche guaio fisico, prima di arrivare all’esordio in Serie A a Napoli, regalatogli nella scorsa stagione da Filippo Inzaghi.
Una cavalcata decisa, caratterizzata dalla determinazione del giocatore, forte mentalmente e convinto dei propri mezzi. Stefano Nava che conosce molto bene l’ambiente Milan, si espresse così su Felicioli: ”Si ha la forte sensazione di avere a che fare con un potenziale giocatore, soprattutto per le qualità tecniche e per l’atteggiamento determinato fuori dal campo. Deve continuare a lavorare con impegno e pazienza. Ha la fortuna di poter soddisfare un ventaglio di soluzioni tattiche, fra cui metterei anche quello di esterno basso di sinistra. Potrebbe essere la sorpresa che ci tiene nascosta”. E’ proprio questa la nota positiva che lo sta aiutando a farsi largo nel calcio che conta. Nato come centrocampista dalle spiccate doti offensive, G. F. si è messo a disposizione di mister e società reinventandosi terzino sinistro. Le qualità atletiche e la notevole facilità di corsa vengono esaltate partendo dalle retrovie, il piede sinistro e un’ottima visione di gioco fanno il resto. Otto sono gli assist serviti ai compagni finora, non male per un laterale difensivo. Maglia numero 3 sulle spalle e già una lista di paragoni con la quale fare i conti, Felicioli ci ride su pensando solo al campo. Per i tifosi milanisti, quel numero abbinato ai colori rossoneri ha un significato speciale. Il nome di Paolo Maldini è scritto nella storia del club e del calcio mondiale. La società a suo tempo decise di “congelare” la casacca dell’ex capitano, con la speranza di vederla nuovamente indossata da un Maldini jr. Nelle giovanili rossonere c’è un ragazzo che lavora, si impegna e lotta per imporsi e diventare un “grande”, con nessuna pretesa da avanzare, ma con la viva speranza di mettere in difficoltà la società e perchè no, costringerla a rivedere i criteri di assegnazione di quel 3.